03-08-2020
Parole in dispensa
La cultura napoletana si esprime (anche) in cucina
C’è un filo diretto tra i modi di dire e i modi di fare, tra le parole e i gesti, i suoni e gli aromi.
Una continuità che è quella della cultura, nello specifico della nostra cultura napoletana.
Andiamo alla scoperta delle parole che da sempre descrivono e contraddistinguono i nostri piatti e cibi tipici – ma anche il nostro modo di pensare e vedere il mondo.
C’è un “gusto” unico conservato in queste espressioni, come “scapece”, “fìavola” o “franfellicco”, solo per citarne alcune. A volte restano molto usate, anche se le loro origini sono ignote ai più, altre volte rischiano di essere dimenticate.
Conserviamo allora nella nostra dispensa dei saperi e dei sapori queste parole preziose, che sono un po’ la ricetta della nostra anima. Scoprile tutte insieme a noi!
I contenuti delle pagine del progetto Parole in dispensa sono curati dalla Dott.ssa Lucia Buccheri, titolare di una borsa di Dottorato a caratterizzazione industriale, finanziata ai sensi del Decreto Direttoriale 1540/2016.
Obiettivo del progetto di ricerca, afferente al Dottorato di Filologia dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, è la realizzazione di un vocabolario storico-etimologico del lessico gastronomico campano.
Il progetto nasce grazie a un lavoro di:
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Dipartimento di Studi Umanistici
Dottorato di Filologia (coordinatore: prof. Antonio Gargano)
Lucia Buccheri (tutor: prof.ssa Patricia Bianchi, prof. Nicola De Blasi, prof. Francesco Montuori)